Destinazione mobilità internazionale | Danimarca, Odense, University of Southern Denmark |
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Durata dell'esperienza | 6 mesi |
Anno mobilità | 2023 |
Perché hai scelto di partecipare a un programma di mobilità internazionale?
Ho deciso di partecipare a un programma di mobilità internazionale per due principali motivi: il primo per curiosità personale, il secondo per interesse accademico.
Come destinazione ho scelto la Danimarca perché da sempre mi affascinano le culture nordiche, il loro stile di vita, il rapporto con la natura e l’organizzazione della società. Volevo sperimentare in prima persona come fosse la quotidianità in un paese del Nord Europa, osservare le differenze rispetto alla mia realtà e capire come queste influenzassero il modo di pensare e di interagire delle persone.
L’altro motivo che mi ha spinto a scegliere un’università in Danimarca è il mio interesse per l’architettura danese, non solo per il suo aspetto formale e compositivo, ma soprattutto per le soluzioni tecnologiche e costruttive. Ero particolarmente attratto dall’approfondire il tema della sostenibilità ambientale e il ruolo della prefabbricazione nel processo progettuale, aspetti in cui la Danimarca è all’avanguardia.
Come pensi che questa esperienza abbia influenzato il tuo percorso formativo e professionale?
Il programma Erasmus è stata un’occasione unica per mettermi alla prova in un contesto accademico stimolante. Mi ha permesso di migliorare le competenze linguistiche grazie all’uso costante dell’inglese e di approfondire le conoscenze acquisite nei corsi EDA. Inoltre, questa esperienza ha ampliato il mio bagaglio tecnico e professionale, offrendomi la possibilità di studiare in un paese all’avanguardia nella sostenibilità ambientale e nella prefabbricazione applicata all’architettura. In particolare, ho potuto esplorare da vicino l’applicazione di questi principi nella progettazione di facciate e strutture, studiando soluzioni costruttive avanzate e innovative.
L’esperienza Erasmus in Danimarca potrebbe anche essere un possibile trampolino di lancio per il futuro. Questo paese, infatti, offre numerose opportunità nel settore dell’architettura e dell’innovazione tecnologica, e vivere qui per un periodo mi ha permesso di valutare la possibilità di un futuro professionale all’estero.
Quali difficoltà hai incontrato legate all’esperienza di mobilità e come le hai superate?
Non ho trovato grandi difficoltà nell’adattarmi alla vita in Danimarca, perché è un Paese molto internazionale, dove l’inglese è ampiamente parlato da tutti, rendendo la comunicazione quotidiana semplice e immediata. Già prima di partire, ho notato quanto il sistema universitario fosse ben strutturato per accogliere studenti stranieri, facilitando l’inserimento sia dal punto di vista accademico che sociale. L’università è abituata a gestire un alto numero di studenti internazionali e offre un supporto efficiente per quanto riguarda gli alloggi, aiutando gli studenti a trovare la sistemazione adeguata. Inoltre, l’organizzazione delle attività didattiche ed extracurricolari è molto curata, con programmi pensati per favorire l’integrazione e la socializzazione tra gli studenti di diverse nazionalità. Questo ha reso l’esperienza ancora più coinvolgente sentendomi subito parte di una comunità accogliente e dinamica.
Qual è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato della tua esperienza all’estero?
L’aspetto che ho più apprezzato dell’Erasmus è stata la possibilità di conoscere tante persone provenienti da diversi paesi, con cui ho condiviso momenti indimenticabili. Dai miei coinquilini ai compagni di corso, ho avuto la fortuna di creare legami profondi che sono rimasti solidi anche dopo il termine del programma.
Durante i sei mesi trascorsi in Danimarca, ho avuto l’opportunità di vivere numerose esperienze con loro, che hanno reso questa avventura ancora più speciale. Insieme abbiamo visitato altre città danesi, castelli storici e scoperto la bellezza del paesaggio nordico attraverso lunghe biciclettate lungo il fiordo di Odense. Ogni uscita è stata un’occasione per rafforzare le amicizie, scoprire nuovi aspetti della cultura danese e immergermi completamente nello stile di vita locale. Questi momenti condivisi sono diventati ricordi preziosi, che porterò sempre con me e che hanno reso il mio Erasmus un’esperienza davvero unica.
Consiglieresti questa esperienza ad altri studenti? Se sì, che suggerimenti daresti a chi vuole partecipare?
Consiglierei senza dubbio un’esperienza di mobilità internazionale ad altri studenti, perché offre l’opportunità di vivere l’università in un modo diverso rispetto a quello a cui siamo abituati in Italia. Studiare all’estero significa immergersi in un sistema universitario con metodi di insegnamento differenti e una maggiore interazione con docenti e studenti da tutto il mondo.
Se c’è un consiglio che mi sento di dare, è quello di buttarsi senza farsi troppi problemi riguardo alle preoccupazioni iniziali come la lingua o la paura di non essere all’altezza. All’inizio è normale sentirsi insicuri, magari preoccupati di trovarsi lontani dalla propria famiglia e dalla propria routine. Tuttavia, queste preoccupazioni svaniscono presto, perché ci si adatta più facilmente di quanto si pensi. Sei mesi, alla fine, passano in un attimo, e quando il periodo di Erasmus giunge al termine, ci si rende conto di quanto sia stata un’esperienza incredibile e di quanto sia valsa la pena affrontare ogni timore iniziale. È un’opportunità che arricchisce profondamente e che, se avessi la possibilità, rifarei senza esitazione.
Quale consiglio daresti a chi sceglie la tua stessa sede di destinazione?
A chi sceglie di fare un’esperienza Erasmus a Odense, consiglierei di immergersi completamente nello stile di vita danese, senza paura di affrontare le differenze culturali. La Danimarca è un Paese molto organizzato e accogliente, ma allo stesso tempo ha un ritmo e delle abitudini diverse da quelle a cui si è abituati in Italia.
Uno degli aspetti più caratteristici è l’uso della bicicletta: a Odense, come in molte altre città danesi, è il mezzo di trasporto principale e avere una bici rende gli spostamenti molto più facili, veloci ed economici. Anche il clima può essere una sfida, soprattutto nei mesi invernali, con giornate corte e temperature basse, quindi consiglio di attrezzarsi bene con abbigliamento adeguato e di non lasciarsi scoraggiare dal meteo.
Un altro consiglio è quello di sfruttare ogni occasione per socializzare e conoscere persone del posto o altri studenti internazionali. I danesi possono sembrare inizialmente riservati, ma una volta superata la prima barriera sono molto amichevoli e disponibili. Partecipare alle attività organizzate per gli studenti, esplorare la città e scoprire la cultura danese aiuta a non sentirsi lontano da casa.
Quali insegnamenti hai seguito all’estero e quale insegnamento in particolare consiglieresti e perché?
Durante il periodo di scambio, ho avuto l’opportunità di seguire cinque corsi: Large Panel Buildings, Facade Design and Engineering, Organization and Management 1, Concrete Structure according to Eurocode 2 e Steel Structure according to Eurocode 3. Ciascun corso ha contribuito ad arricchire le mie competenze in ambiti specifici dell’architettura e dell’ingegneria strutturale.
Tra tutti, il corso che ho apprezzato di più è stato Large Panel Buildings, poiché durante il semestre abbiamo avuto l’opportunità di calcolare e progettare le strutture di un edificio realizzato con pannelli prefabbricati in calcestruzzo, una tecnologia ampiamente utilizzata in Danimarca per la costruzione di edifici residenziali. Lavorare su questo progetto mi ha permesso di esplorare un sistema costruttivo, che in Italia non viene usato, e di comprenderne le sue applicazioni pratiche. Oltre all’aspetto tecnico, ho trovato particolarmente stimolante l’approccio pratico del corso, che combinava teoria e progettazione, permettendoci di applicare direttamente i concetti appresi.