Destinazione mobilità internazionale Francia, Parigi, École nationale des Ponts et Chaussées (ENPC)
Durata dell'esperienza 1 anno
Anno mobilità 2023/2024

Perché hai scelto di partecipare a un programma di mobilità internazionale?

Ho scelto di fare questa esperienza perché credo che il cambiamento sia il motore delle nostre vite. Inoltre, ero curioso di vedere come un altro Paese portasse avanti la formazione degli studenti nell’ambito che ho scelto e che amo.

Come pensi che questa esperienza abbia influenzato il tuo percorso formativo e professionale?

Questa esperienza di mobilità mi ha permesso di crescere non solo dal punto di vista umano, ma anche da quello professionale. Mi ha insegnato ad affrontare i problemi in modo più programmato e pratico, oltre a sviluppare ulteriormente le mie capacità di leadership e di lavoro di squadra.

Quali difficoltà hai incontrato legate all’esperienza di mobilità e come le hai superate?

La difficoltà più grande che ho incontrato ha riguardato le pratiche pre-partenza. L’ENPC richiede infatti una serie di requisiti per partire, tra cui un certificato di lingua francese che io non avevo. Tuttavia, l’amministrazione, inizialmente molto severa, si è poi dimostrata disponibile e mi ha concesso un colloquio orale per attestare il mio livello. Grazie a questo, sono riuscito a partire.

Quale è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato della tua esperienza all’estero?

Mi sembra scontato dire che l’aspetto che ho apprezzato di più è stata la possibilità di vivere in una città come Parigi. Sognavo da tutta la vita di abitare in un luogo così, dove c’è spazio per tutti, indipendentemente dalle caratteristiche sociali, economiche e dagli interessi personali. Inoltre, ero circondato dalla bellezza assoluta della sua architettura, in una città dove musei e cultura sono gratuiti e accessibili a tutti.

Quale consiglio daresti a chi sceglie la tua stessa sede di destinazione?

A uno studente che è stato accettato per la mobilità all’ École nationale des Ponts et Chaussées consiglierei di arrivare con un forte spirito di adattamento. Inoltre, suggerirei di immergersi nella vita studentesca, che lì è estremamente sviluppata. È vero, ci sarà da studiare, ma c’è anche l’opportunità di scoprire se stessi e coltivare i propri interessi, qualunque essi siano.

Quali insegnamenti hai seguito all’estero e quale insegnamento in particolare consiglieresti e perché?

Ho frequentato corsi piuttosto tecnici, con un focus specifico sull’ingegneria civile. Il corso che consiglierei di più è “Conception des Structures”, offerto nel secondo semestre. Questo corso combina una parte teorica e una pratica, permettendo di progettare una struttura in ogni suo aspetto, da quello architettonico a quello strutturale.

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