Testimonial

Andrea Silvestrini

Esperienze lavorative
  • BMS Progetti Srl, divisione Architettura (prima esperienza lavorativa post laurea)
  • FAI Fondo per l’Ambiente Italiano, tirocinio
Diploma superiore Liceo classico
Anno di laurea 2023
Tesi di laurea Il risveglio del borgo fantasma - Rigenerazione del borgo fantasma di Celleno nell'Alta Tuscia attraverso la definizione di una metodologia declinabile in contesti simili. Relatore: prof. Laura Elisabetta Malighetti, correlatori: Silva Cerisola, Lorenzo Jurina
Premi della laurea
  • Menzione speciale premio di laurea Emilio d’Alessio (2023)
  • Menzione speciale premio di laurea Luigi Zordan (2024)

Perché hai scelto di studiare Ingegneria Edile-Architettura?

Durante l’open day del Politecnico di Milano, inizialmente ero attratto solo dall’architettura, pur essendo sempre stato affascinato dal mondo della progettazione e delle costruzioni in generale, senza competenze specifiche. La lezione di orientamento sul campus di Lecco ha suscitato la mia curiosità. Il giorno dopo, visitai Lecco, esplorai il campus e parlai con alcuni studenti. Decisi quindi di scegliere questo corso per la sua offerta multidisciplinare e perché credo fortemente nella sinergia tra ingegneria e architettura, che parte fin dal primo segno su carta.

In quale modo ti è stato utile in ambito lavorativo avere competenze sia ingegneristiche che architettoniche?

Lavoro in una società che unisce ingegneria e architettura, dove diverse figure professionali, come architetti, ingegneri strutturali, impiantisti, specialisti BIM, ecc. collaborano insieme su progetti comuni. Il grande vantaggio di aver scelto un percorso di studi multidisciplinare come Ingegneria Edile-Architettura è che, qualunque sia il ruolo che ricopri, hai la possibilità di instaurare un dialogo concreto con colleghi che perseguono obiettivi diversi, favorendo una progettazione più consapevole ed efficiente.

Quali difficoltà hai incontrato durante i cinque anni di studio e come le hai superate?

All’inizio del mio percorso universitario, ho faticato a trovare un metodo di studio che mi permettesse di comprendere in profondità i corsi più scientifici, considerando che provengo da un liceo classico. Inoltre, dal primo anno, ho dovuto imparare a lavorare in gruppo con persone provenienti da scuole superiori e background diversi. Come accade all’inizio di ogni percorso universitario, ho anche dovuto fare i conti con un grande cambiamento nella mia vita, essendo fuorisede e lontano dalla mia casa sicura. Nonostante ciò, i corsi dei primi anni hanno continuato a stimolare la mia curiosità per questo mondo. Con tenacia e un incredibile gruppo di amici, che considero ormai famiglia, sono riuscito a trovare un nuovo equilibrio nella mia vita e a scoprire gli strumenti giusti per rendere più efficienti le mie ore di studio.

Quale è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato del percorso di studio?

Ciò che ho maggiormente apprezzato di questo corso di studi è stata la ricchezza di stimoli che mi ha permesso di ampliare le mie prospettive, offrendomi una solida base per esplorare con maggiore consapevolezza le diverse opportunità nel mondo del lavoro. Inoltre, lavorando costantemente in gruppo, ho imparato una delle lezioni più importanti, ovvero che la normalità nel nostro mondo risiede in una pluralità di diversità, e sta a noi cogliere le differenze degli altri, affinché si crei una comprensione reciproca per intraprendere obiettivi comuni.

Se hai svolto delle esperienze all’estero durante il tuo percorso di studi, in che modo ritieni che queste abbiano arricchito la tua formazione?

Per motivi personali non ho avuto l’opportunità di fare l’Erasmus, ma essendo all’inizio della mia carriera lavorativa, sono certo che in futuro avrò molte occasioni per fare esperienze all’estero.

Ci racconti un progetto a cui hai partecipato in prima persona o come collaboratore in cui hai potuto spendere le tue competenze di Ingegnere Edile-Architetto?

Per diversi mesi, ho avuto la fortuna di lavorare al progetto esecutivo di una grande azienda vitivinicola in Puglia, a pochi km dal mare, in collaborazione con un prestigioso studio giapponese. È stata un’esperienza molto stimolante, poiché le richieste estetiche degli architetti giapponesi hanno reso particolarmente sfidante la ricerca di soluzioni costruttive che rispondessero a queste esigenze, dovendo garantire al contempo la fattibilità tecnica del progetto e il rispetto delle normative.

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