Destinazione mobilità internazionale | Portogallo, Porto, Universidade do Porto |
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Durata dell'esperienza | 6 mesi |
Anno mobilità | 2022/2023 |
Perché hai scelto di partecipare a un programma di mobilità internazionale?
Dal momento EDA è un corso di laurea magistrale a ciclo unico che si svolge interamente in Italia, ho deciso di partecipare al programma Erasmus+ per vivere un’esperienza all’estero e arricchire il mio percorso, sia a livello accademico, sia personale. Questo mi ha consentito di crescere molto, come persona e come futuro architetto-ingegnere.
Come pensi che questa esperienza abbia influenzato il tuo percorso formativo e professionale?
L’esperienza di sei mesi a Porto ha avuto un impatto significativo sul mio percorso formativo, arricchendomi molto più di quanto avessi immaginato. Tornata in Italia, infatti, mi sono resa conto di quanto questo periodo all’estero abbia rafforzato la mia capacità di adattamento e collaborazione, qualità che considero fondamentali sia in ambito accademico che lavorativo. Inoltre, vivere e studiare in un contesto internazionale, a stretto contatto con persone provenienti da culture diverse, mi ha permesso di migliorare le mie competenze linguistiche e sviluppare un forte spirito di iniziativa.
Quali difficoltà hai incontrato legate all’esperienza di mobilità e come le hai superate?
Le principali difficoltà che ho dovuto affrontare durante l’esperienza di mobilità hanno riguardato le procedure amministrative richieste dall’università e necessarie per trovare un alloggio, che si sono rivelate più impegnative del previsto a causa della mia conoscenza limitata del portoghese. Se avessi avuto maggiore dimestichezza con la lingua fin dall’inizio, probabilmente non avrei incontrato particolari ostacoli, ma trovarmi a gestire questioni burocratiche con un vocabolario ridotto a poche espressioni essenziali mi ha costretta a sviluppare nuove strategie per comunicare in modo efficace e risolvere le difficoltà in autonomia. Questa situazione, seppur inizialmente complessa, si è rivelata un’importante occasione di crescita personale, poiché mi ha permesso di acquisire maggiore sicurezza nelle capacità di problem solving e di adattamento, insegnandomi ad affrontare gli imprevisti con creatività.
Quale è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato della tua esperienza all’estero?
Ho apprezzato molto l’approccio pratico dell’università: le visite in cantiere, i laboratori sui materiali e l’applicazione concreta delle conoscenze teoriche. Questo metodo mi ha permesso di comprendere meglio il mio settore e di acquisire competenze utili per il futuro. Inoltre, vivere in una città giovane e dinamica come Porto è stato un valore aggiunto, che mi ha permesso di coniugare lo studio ad esperienze di vita nuove come provare nuovi sport, entrare in contatto con musica, cibo e cultura locali ed esplorare alcune città del Portogallo che altrimenti non avrei mai visitato.
Consiglieresti questa esperienza ad altri studenti? Se sì, che suggerimenti daresti a chi vuole partecipare?
Assolutamente sì, l’Erasmus è un’esperienza che arricchisce molto sotto ogni aspetto e che ricorderò per tutta la vita. Serve un po’ di coraggio per uscire dalla propria comfort zone e partire per un paese in cui non si è mai stati e di cui non si conosce la lingua, ma ringrazio la me di qualche anno fa per averlo fatto. Il mio consiglio per i futuri studenti è quello di essere aperti alle altre culture, flessibili e pronti a mettersi in gioco perché ogni sfida contribuirà alla vostra crescita personale, e quindi poi anche professionale.
Quale consiglio daresti a chi sceglie la tua stessa sede di destinazione?
Nel mio periodo all’estero ho frequentato i corsi presso la FEUP (Facoltà di Ingegneria dell’Università di Porto) e ho avuto la possibilità di scegliere tra i vari piani di studi delle loro lauree magistrali, tra cui, per mia scelta, ho optato esclusivamente per quelli erogati in inglese.
Quali insegnamenti hai seguito all’estero e quale insegnamento in particolare consiglieresti e perché?
Tra gli insegnamenti che ho maggiormente apprezzato, Construction Management and Safety si è distinto per il suo approccio pratico. Infatti, oltre a fornirci solide basi teoriche sulla gestione delle risorse e l’organizzazione della sicurezza nei cantieri, il corso includeva visite settimanali a siti in costruzione, permettendoci di osservare da vicino progetti complessi, tra cui alberghi, eliporti e infrastrutture della metropolitana. Un altro corso che consiglio è Circular Construction, incentrato sul ruolo dell’ingegneria civile nella transizione verso l’economia circolare. Attraverso le attività di laboratorio, abbiamo acquisito competenze per applicare nuove tecnologie di costruzione sostenibile, con particolare attenzione al calcestruzzo riciclato.