Esperienze lavorative |
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Diploma superiore | Liceo Classico |
Anno di laurea | 2020 |
Tesi di laurea | R[a]ising Spluga. Visioni future per il territorio della valle con lo sviluppo del centro di formazione sperimentale a Chiavenna – Relatrice: Prof.ssa Laura Elisabetta Malighetti |
Premi della laurea |
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Erasmus |
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Perché hai scelto di studiare Ingegneria Edile-Architettura?
Durante gli studi scolastici ho sviluppato un forte interesse per l’arte e l’architettura, che, insieme alla propensione per le materie scientifiche come la matematica, mi ha portato a cercare un corso di studi che non escludesse nessuno dei due ambiti. Infatti, la progettazione ricorre a materie umanistiche, artistiche e sociali come anche scientifiche e di calcolo.
In quale modo ti è stato utile in ambito lavorativo avere competenze sia ingegneristiche che architettoniche?
Innanzitutto nella scelta dell’ambito lavorativo, poiché dopo tale formazione si è in grado di conoscere i vari aspetti complessi della progettazione e quindi di propendere verso quelli più affini. Da Project Manager è stato fondamentale per poter coordinare tutte le figure professionali che orbitano attorno al progetto, mentre all’interno dello studio di architettura mi ha permesso di portare avanti il progetto in tutte le fasi, dal concept al cantiere, padroneggiando sia gli aspetti architettonici che ingegneristici. Le competenze acquisite sono state utili anche nella volontà di approfondire ulteriormente i temi della sostenibilità intraprendendo il percorso di dottorato.
Quali difficoltà hai incontrato durante i cinque anni di studio e come le hai superate?
L’aspetto che nei primi anni mi ha messo maggiormente in difficoltà è stata la forte competitività tra gli studenti. Ho superato tale difficoltà lavorando sulle capacità di gestione del lavoro di gruppo e concentrandomi su obiettivi comuni, grazie anche ad un percorso di Leadership offerto dalla scuola all’interno del Polo.
Quale è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato del percorso di studio?
Oltre alle competenze tecniche, di fondamentale importanza è lo sviluppo delle soft skills. Durante il percorso ho imparato a lavorare in team, a gestire progetti complessi e multidisciplinari, e ad affrontare problemi con un approccio organizzato e metodico. Queste abilità sono state fondamentali nello studio e nel mondo professionale perché mi hanno aiutato ad affrontare nuove sfide con la consapevolezza delle mie capacità adattive e di apprendimento.
Se hai svolto delle esperienze all’estero durante il tuo percorso di studi, in che modo ritieni che queste abbiano arricchito la tua formazione?
Grazie al programma Erasmus a Vienna ho potuto immergermi in una nuova cultura e confrontarmi con metodi di insegnamento diversi. Lavorare in gruppo con studenti internazionali su progetti in contesti nuovi, seguendo regolamenti differenti, mi ha arricchito sia dal punto di vista tecnico che personale, aiutandomi a sviluppare apertura mentale, flessibilità e la capacità di adattarmi a nuove sfide.
Ci racconti un progetto a cui hai partecipato in prima persona o come collaboratore in cui hai potuto spendere le tue competenze di Ingegnere Edile-Architetto?
Uno dei miei primi progetti complessi a cui ho partecipato è stato SeiMilano, un importante sviluppo di Real Estate che integra residenze, uffici, servizi e un grande parco. Ho collaborato fin dalle prime fasi decisionali, mettendo in pratica competenze di pianificazione, coordinamento e sostenibilità a scala di quartiere. Con Mario Cucinella Architects ho seguito il concept, il progetto definitivo, i permessi di costruire e la fase esecutiva per una parte di oltre 40.000 m² di SLP, lavorando a stretto contatto con progettisti strutturali, impiantisti, fornitori e tecnici. Questa esperienza mi ha permesso di gestire la complessità del progetto, integrando diverse competenze in un contesto multidisciplinare.