Testimonial

Lisa Paracchini

Esperienze lavorative
  • Archea Associati/Marco Casamonti & Partners – Head of BIM Department e CDE Manager
  • ATI Project – Project Engineer, Design & Planning
Diploma superiore Liceo Scientifico
Anno di laurea 2019
Tesi di laurea “TentPod Pianosa. Nuovi usi e strategie per il recupero dell'ex colonia penale agricola dell'Isola di Pianosa” Autrici: Eleonora Corti, Elisa Rossi, Lisa Paracchini Relatrice: Laura Elisabetta Malighetti
Premi della laurea
  • Settembre 2019 - POLITECNICO DI MILANO - SBE 2019 - 3° Classificato - Resilient Built Environment for Sustainable Mediterranean Countries - Premio per le migliori tesi di laurea organizzato nell’ambito della conferenza internazionale SBE 2019
  • Novembre 2020 - UNIVERSITÀ DI PARMA - Dipartimento di Ingegneria e Architettura - Menzione speciale - Premio di Laurea “Agnese Ghini” - Premio di laurea inerente agli aspetti di innovazione tecnologica e costruttiva declinati sul comportamento bioclimatico del costruito

Perché hai scelto di studiare Ingegneria Edile-Architettura?

Ho scelto Ingegneria Edile-Architettura perché volevo unire la parte tecnica dell’ingegneria con la creatività dell’architettura. Mi piaceva l’idea di avere una formazione completa che mi permettesse di affrontare progetti in modo pratico e con una visione d’insieme. Il corso mi ha dato l’opportunità di spaziare tra progettazione, costruzione e gestione dei processi, aiutandomi a sviluppare competenze utili per il mondo del lavoro. Oggi lavoro nel settore del BIM e della digitalizzazione, dove tecnologia e innovazione stanno cambiando il modo di progettare e costruire. Questo percorso mi ha dato gli strumenti giusti per affrontare tutte queste sfide in modo più efficace e consapevole.

In quale modo ti è stato utile in ambito lavorativo avere competenze sia ingegneristiche che architettoniche?

Avere una formazione che copre entrambi gli aspetti è stato un grande vantaggio. Capire sia la parte tecnica che quella progettuale mi aiuta a comunicare meglio con tutti i professionisti coinvolti e a far funzionare il coordinamento senza intoppi. Nel lavoro è essenziale dare forma alle idee, trasformandole in soluzioni concrete e funzionali, ottimizzando i tempi e rendendo più fluido il passaggio dalla progettazione alla costruzione. Inoltre, avere una visione d’insieme mi permette di affrontare con più sicurezza le sfide della digitalizzazione nel settore edilizio e di trovare soluzioni per ottimizzare tempi e risorse nei progetti.

Quali difficoltà hai incontrato durante i cinque anni di studio e come le hai superate?

La difficoltà più grande è stata gestire il carico di studio, perché le materie ingegneristiche e architettoniche hanno approcci molto diversi. All’inizio è stato impegnativo, ma organizzandomi bene e collaborando con i colleghi sono riuscita a trovare un buon metodo. Il periodo più intenso è stato sicuramente quello della tesi, perché bisognava mettere insieme tutto quello che avevamo imparato in un progetto concreto. Anche in quel caso, lavorare in squadra e avere una buona organizzazione mi ha aiutato a superare le difficoltà e a vivere quell’esperienza come un’opportunità di crescita, sia personale che professionale.

Quale è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato del percorso di studio?

Quello che ho apprezzato di più è stato il fatto di poter lavorare su progetti concreti e di sviluppare una mentalità completa, che va dall’ideazione alla realizzazione. Il corso ti dà strumenti utili per affrontare il mondo del lavoro con una preparazione solida e versatile. Ho trovato molto utile anche il lavoro di squadra nei laboratori e nei progetti di gruppo, perché mi ha aiutato a migliorare nella gestione e nel coordinamento, che oggi sono fondamentali nel mio lavoro. Inoltre, il confronto con docenti e professionisti del settore è stato molto utile per capire come applicare quello che studiavamo a situazioni reali.

Se hai svolto delle esperienze all’estero durante il tuo percorso di studi, in che modo ritieni che queste abbiano arricchito la tua formazione?

Non ho fatto un Erasmus durante l’università, ma lavorare successivamente su progetti internazionali mi ha permesso di confrontarmi con metodi di lavoro diversi, collaborare con team di varie nazionalità e approfondire normative di altri Paesi. Questo mi ha aiutato a essere più flessibile e a trovare soluzioni più efficaci nei vari progetti. Inoltre, confrontarmi con realtà diverse mi ha dato una visione più ampia e mi ha permesso di sviluppare una grande capacità di adattamento, che oggi è un requisito fondamentale.

Ci racconti un progetto a cui hai partecipato in prima persona o come collaboratore in cui hai potuto spendere le tue competenze di Ingegnere Edile-Architetto?

Dopo la laurea, ho avuto l’opportunità di lavorare su un grande intervento di ristrutturazione a Ginevra, dove ho seguito da vicino la fase costruttiva e l’integrazione del BIM in cantiere. Partendo dai rilievi con laser scanner, ho contribuito alla riprogettazione di alcune parti architettoniche e impiantistiche, approfondendo il legame tra progettazione digitale e realizzazione pratica. Un’altra esperienza significativa è stata la progettazione di una scuola per programmatori, un progetto ambizioso che richiedeva elevati standard di qualità sia dal punto di vista architettonico che nella gestione digitale. Il confronto con un cliente molto esigente mi ha permesso di crescere professionalmente, migliorando sia le competenze tecniche che la capacità di affrontare sfide progettuali complesse, dove architettura e innovazione tecnologica si incontrano.

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