Destinazione mobilità internazionale | Madrid, Universidad Politécnica de Madrid |
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Durata dell'esperienza | 1 anno |
Anno mobilità | 2023/2024 |
Perché hai scelto di partecipare a un programma di mobilità internazionale?
Ho deciso di partecipare a un programma di mobilità internazionale perché ho sempre avuto la curiosità di sperimentare un periodo di vita all’estero, in modo da poter conoscere nuove culture e tradizioni e poter gestire la mia vita quotidiana in un ambiente nuovo per diventare ancora più autonomo. Ho sempre visto la partecipazione al programma Erasmus come una grande opportunità per arricchire la mia visione del mondo, oltre a permettermi di creare connessioni globali. Ho tenuto in considerazione l’arricchimento curriculare che questa occasione offre, nonché la possibilità di confrontarmi con sistemi educativi e/o lavorativi diversi.
Come pensi che questa esperienza abbia influenzato il tuo percorso formativo e professionale?
Oltre ad aver appreso quasi alla perfezione una terza lingua, lo spagnolo, ho migliorato il mio metodo di studio integrandomi in un sistema educativo diverso dal mio. Ho avuto l’opportunità di lavorare con persone diverse che mi hanno permesso di rafforzare le mie competenze riguardo la comunicazione interculturale e la gestione del tempo, oltre che la flessibilità mentale e la capacità di problem solving. Ho avuto modo di prendere contatti con professori dell’università che si sono resi disponibili ad aiutarmi qualora ne avessi bisogno, anche in futuro. Ho avuto la possibilità di accedere a laboratori e centri di ricerca, così da migliorare le mie conoscenze in campo accademico e scientifico.
Quali difficoltà hai incontrato legate all’esperienza di mobilità e come le hai superate?
A livello accademico, la principale difficoltà è stata integrarmi in un sistema universitario diverso da quello a cui sono abituato al Politecnico di Milano. In Spagna lavorano in modo diverso, le classi sono più piccole e quindi il rapporto con i professori è più confidenziale (il che ha dei pro e dei contro), i sistemi di valutazione e di svolgimento degli esami sono diversi, con numerose prove in itinere e veri e propri compiti a casa da svolgere e far controllare in classe. Dovermi abituare a questo nuovo approccio di studio è stato complicato soprattutto nella prima fase della mobilità, ma è stato sufficiente applicarmi quanto richiesto e confrontarmi con i miei compagni e professori, tutti molto disponibili, per superare questa difficoltà.
Quale è l’aspetto che hai maggiormente apprezzato della tua esperienza all’estero?
Sicuramente la vita sociale. Madrid è una città per tutti, grande ma non dispersiva, e molto accogliente. Offre tante opportunità sotto tutti i punti di vista. Ogni giornata era ricca di cose da fare, potevo scegliere come riempire le mie giornate a seconda di quello che cercavo in quel momento. Questa libertà, unita alle soddisfazioni accademiche che man mano arrivavano dopo essermi ambientato a pieno, mi ha restituito un senso di serenità che avevo messo da parte negli ultimi anni. Madrid è una città aperta, che ti permette di essere te stesso senza sentirti giudicato, e questo porta a non giudicare chi ti sta intorno.
Le amicizie strette durante quest’anno continuano ad esistere ancora oggi, e vivono con lo sfondo di una città che ci ha fatti sentire tutti a casa.
Quale suggerimento daresti a chi sceglie la tua stessa sede di partecipazione?
Consiglio di non aver paura di chiedere una mano quando si avverte un senso di difficoltà, sia in ambiente universitario che fuori. Ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutare.
L’errore è aver paura di buttarsi e rischiare di non vivere a pieno questa esperienza. Si torna dall’Erasmus con una maggiore consapevolezza di se stessi, è un’opportunità per conoscersi ancora meglio e capire cosa si vuole ma soprattutto cosa non si vuole più. Sarebbe un peccato rischiare di non sfruttare al meglio questa occasione.
Un altro suggerimento, più pratico, è di cercare il prima possibile una casa. Purtroppo, è difficile trovare un buon alloggio in una posizione comoda a un prezzo ragionevole.
Quali insegnamenti hai seguito all’estero e quale insegnamento in particolare consiglieresti e perché?
Tra tutti, i corsi che più mi hanno segnato in positivo sono Hormigon Estructural e Innovacion en estructuras de edificacion. Oltre a essere interessanti nei contenuti, soprattutto per quanto riguarda il secondo, la docente che tiene i corsi mi è rimasta nel cuore per il suo modo di insegnare. La sua competenza in quello che fa, unita alla sua gentilezza, mi hanno fatto appassionare ad argomenti che prima di quel momento ritenevo noiosi. All’inizio ho avuto difficoltà nei suoi corsi perché la materia era complicata, ma lei si è resa subito disponibile e mi ha consigliato come comportarmi, e infatti, alla fine, ho superato entrambi gli esami con un buon voto. Mi auguro che, in futuro, ci saranno altre occasioni per poter lavorare con lei.